Santuari Eucaristici

La carità eucaristica che quotidianamente rinnova e feconda la paternità spirituale del Sacerdote, assimilandolo sempre più a Cristo-Vittima e rendendolo quindi, come Lui, “pane” delle anime, mentre per esse volontariamente si consuma in un amore che comunica loro la grazia della salvezza. E in questo espropriarsi di sé il Sacerdote trova la sua vera grandezza e l’attrattiva che egli sa esercitare sulle anime, incitandole a imitare l’offerta che l’Agnello di Dio fa di se stesso al Padre per la redenzione del mondo. Si può dire allora che un Sacerdote vale quanto vale la sua vita eucaristica; la sua Messa soprattutto. Messa senza amore, Sacerdote sterile; Messa fervorosa, Sacerdote conquistatore di anime. Devozione eucaristica trascurata e disamata, Sacerdozio sbiadito, anzi in pericolo. (Giovanni Paolo II)

I GIORNO LOC. DI PARTENZA – LANCIANO

Ritrovo dei signori partecipanti e partenza con bus G.T. per Lanciano. Arrivo, sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio visita guidata della città ed in particolar modo della chiesa di San Francesco, ove è custodito il Miracolo Eucaristico. Santa Messa e devozioni personali. Cena e pernottamento.

L'antica "Anxanum" dei Frentani conserva da oltre 12 secoli, il primo e più grande Miracolo Eucaristico della Chiesa Cattolica. Protagonista fu infatti un sacerdote, monaco Basiliano, approdato a Lanciano come profugo. Vacillante nella fede, ripetutamente lo assaliva il dubbio della presenza reale di Cristo nell'Ostia. Il suo tormento interiore si placò durante una celebrazione mentre proferiva le parole stesse della consacrazione. Il pane si tramutò in carne viva, e il vino in Sangue. La "carne" è conservata dal 1713 in un artistico ostensorio di argento, mentre il "sangue" coagulato è contenuto in un'ampolla di cristallo. Dal 1902 tale Miracolo è custodito nel secondo tabernacolo dell'altare monumentale nella Chiesa di S. Francesco ed è meta di numerosissimi pellegrinaggi da tutto il mondo. Le Sante Reliquie vengono esposte alla venerazione dei fedeli il lunedì di Pasqua e l'ultima settimana di ottobre.

II GIORNO LANCIANO – BOLSENA – ORVIETO

Trattamento di pensione completa. Partenza per Bolsena e visita guidata della Basilica di Santa Cristina e del borgo medievale. Santa Messa e devozioni personali. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento per Orvieto e visita guidata del Duomo, dove oggi è conservato, in un bellissimo Reliquiario Gotico, il Corporale. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Il 24 luglio, di un anno imprecisato, agli inizi del IV secolo, durante l'ultima persecuzione di Diocleziano, cadeva per testimoniare la propria fede la martire Cristina. Fu sepolta nelle locali catacombe, dove la sua tomba divenne subito luogo di devozione e di preghiera. Probabilmente, già alla fine del IV secolo, esisteva un luogo monumentale di culto a lei dedicato. Oggi la basilica di Santa Cristina è un complesso architettonico distinto in tre nuclei: basilichetta ipogea della santa, catacombe edificio romanico a tre navate secondo la tradizione ricostruito nel 1078 e la cappella nuova del miracolo, innalzata a partire dal 1693. Questo edificio è noto non solo per le sue ricchezze storiche ed artistiche, ma anche per il celebre Miracolo Eucaristico del 1263, che indusse papa Urbano IV all'istituzione della festa del Corpus Domini. La tradizione vuole che un sacerdote boemo, un certo Pietro da Praga, assillato dal dubbio sulla presenza di Cristo nell'ostia e nel vino consacrato e venendo nel 1263 in pellegrinaggio a Roma per pregare sulla tomba dell'apostolo Pietro, abbia sostato a Bolsena dove celebrò una messa sull'antico altare presso la tomba di Santa Cristina. Il suo dubbio ricevette presto risposta allorchè dall'ostia cominciò a sgorgare sangue, macchiando il corporale ed alcune pietre alla base dell'altare. Sconvolto da questo prodigio Pietro da Praga si recò subito ad Orvieto per informare dell'accaduto il Papa che in quel momento vi risiedeva. Allora Urbano IV inviò il Vescovo Giacomo a Bolsena affinchè prendesse in consegna il panno toccato dal sacro sangue e, con una solenne processione lo portò nel Duomo di Orvieto, dove tuttora è conservato. Fu questo, con ogni probabilità, l'episodio che convinse definitivamente Papa Urbano IV ad istituire in tutto il mondo cattolico la festività del Corpus Domini. Il 19 Giugno di ogni anno le testimonianze di questo miracolo vengono esposte alla pubblica devozione. Orvieto porta in processione il sacro Corporale scortato da personaggi in armi e costumi medievali, mentre Bolsena conduce per le proprie vie una di quelle sacre pietre ancora chiaramente segnate dal sangue di Cristo.

III GIORNO ORVIETO – SIENA – POGGIBONSI

Trattamento di pensione completa. Partenza per Siena ed intera giornata dedicata alla visita guidata della città toscana, famosa anche per il Palio: la piazza del Campo, il Duomo, la chiesa di S. Maria dei Servi, la chiesa di San Domenico, ove si potrà onorare S. Caterina, e la chiesa di San Francesco, dove sono conservate le Sacre Particole. Santa Messa, devozioni personali e possibilità di piccoli ritiri spirituali. Trasferimento a Poggibonsi per la cena ed il pernottamento.

Nel giorno che la Chiesa dedica al " Corpo del Signore", a quel mistero della fede che è la Presenza Reale nell’Eucaristia, sarebbe opportuno non dimenticare Siena. Tutto comincia il 14 agosto 1730, quando ladri restati per sempre ignoti rubano nella chiesa di San Francesco a Siena, officiata dai Minori Conventuali, una pisside contenente 351 ostie consacrate. Scoperto il furto, lo sgomento è tale che la città, con decisione quasi senza precedenti, decide di sospendere persino l’amatissimo Palio dell’Assunta. Tre giorni dopo, il 17 agosto, nella cassetta per le elemosine della Collegiata di S.Maria in Provenzano, le particole vengono tutte ritrovate. Riportate con solenne processione nella chiesa da dove erano state asportate, non vennero consumate – come pure prescriveva il diritto canonico – perché i fedeli espressero il desiderio di adorarle a fini riparatori. Sta di fatto che, col passare del tempo, vennero in qualche modo " dimenticate" e solo quasi cinquant’anni dopo si scoprì che erano rimaste assolutamente intatte sin dall’aspetto, non avendo nemmeno assunto una colorazione diversa da quando erano state fabbricate (impiegando, tra l’altro, un ferro particolare che prova che le ostie in questione sono proprio quelle rubate nel 1730). Dal furto sono passati quasi tre secoli e le particole sono ancora – fresche come all’inizio – nell’artistica pisside della basilica di San Francesco in Siena. Da 351 che erano si sono ridotte a 223; ma non perché quelle che mancano siano state distrutte dal tempo ma perché, fra le tante "prove" eseguite, ci fu anche il comunicare con esse delle persone che ne saggiassero il gusto. Che è risultato, esso pure, non alterato.

IV GIORNO POGGIBONSI – FIRENZE – LOC. DI PARTENZA

Prima colazione in hotel. Trasferimento a Firenze, capoluogo toscano ed incantevole città. Mattinata dedicata alla visita guidata del centro storico della città e della Chiesa di S. Ambrogio, la chiesa dove il Frate Uguccione trovò il vino trasformato in sangue. Santa Messa. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per il rientro in sede con arrivo previsto in serata.

Chiesa dedicata a S. Ambrogio di cui si ha notizia sin dal XI secolo, ma presumibilmente molto più antica se, come pare, fu eretta nel VII secolo come cappella di un convento di suore benedettine, nel luogo dove S. Ambrogio, vescovo di Milano soggiornò nel 393. Fino alla costruzione della cerchia arnolfiana delle mura (1284-1310), si trovava al di fuori della città. Nella chiesa nel 1230 avvenne un miracolo: Frate Uguccione che non aveva asciugato il calice dopo la Messa, trovò il giorno seguente il vino trasformato in sangue; per questo miracolo S. Ambrogio divenne meta di pellegrinaggi. Il liquido miracoloso raccolto in un'ampolla venne collocato nel tabernacolo in marmo opera di Mino da Fiesole.

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